Le comunità montane Possibili


Le Comunità Montane sono nate per esigenze particolari delle popolazioni montane, secondo il dettato della Costituzione; si sono consolidate per una legge nazionale degli anni Settanta, e modificate dalla legge 142 che dedica ad esse due articoli.

La L. 142 considera le Comunità Montane un ente locale, però non definisce chiaramente i loro compiti, demandando alle Regioni tale definizione.

Quindi, in buona sostanza, la L. 142 intravede un livello regionale, un livello provinciale, un livello comunale e un livello intermedio che sono le Comunità Montane, però , quando definisce i compiti, attribuisce all’ambito provinciale molti dei compiti che erano stati intravisti per le Comunità Montane.

Il problema centrale che affligge tale Comunità sono le tematiche legate al tema culturale. Perché́ una Comunità Montana ha ragione di essere dal punto di vista culturale?

La Comunità Montana dovrebbe avere un ruolo perché è un ente, un’istituzione che si connota per l’identità di una valle e dei suoi abitanti, e quindi tutte le popolazioni delle montagne delle Alpi, delle Prealpi e degli Appennini hanno peculiarità diverse dal resto della popolazione. Sono le peculiarità della montanistà.

Hanno delle tradizioni, hanno un vivere quotidiano che va rispettato dalle leggi e che va potenziato. Queste sono una risorsa per la nazione e per la collettività: questa risorsa va valorizzata. Bisogna avere le leggi per svolgere questa risorsa.

L’identità di una valle, sia essa la Valle Sabbia, la Va Giudicarie, la Val di Fiemme, la Valtellina, la Valle di Coira o, si trova attraverso dei segnali, delle linee.

Questo sforzo di leggere l’identità si muove ad esempio attraverso dei settori. Prima di tutto un’identità si trova attraverso la storia di un popolo, la lettura dei percorsi, degli scambi passati, dei mercati, dei popoli che si sono alternati, dei vincitori, dei vinti, dei segni rimasti nel tempo, perché non c’è storia senza i segni del recupero dei centri storici, dell’arte, delle tradizioni.

L’identità si legge quindi attraverso la lettura della storia, attraverso l’osservazione della forma del territorio, attraverso il suolo, il fiume, il lago, la montagna, la vegetazione, la valorizzazione del suolo, in un interscambio corretto popolazione-suolo, popolazione-risorse; si legge nelle dinamiche che hanno trasformato il suolo, che l’hanno migliorato, l’hanno cancellato, l’hanno trasformato.

Il ruolo delle Comunità Montane è Possibile.

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